F. Casentinesi
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Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi copre un’area equamente divisa fra l’Emilia Romagna (province di Forlì-Cesena) e la Toscana (province di Arezzo e Firenze). Si estende lungo la dorsale appenninica tosco-romagnola, scendendo ripidamente lungo le vallate del versante romagnolo ed in maniera più graduale nel versante toscano. Sono compresi i territori dei comuni di Bagno di Romagna, Santa Sofia, Premilcuore, Portico-San Benedetto e Tredozio per il versante romagnolo, ed i comuni casentinesi di Poppi, Bibbiena, Chiusi della Verna, Pratovecchio, Stia, infine quelli del Mugello di San Godenzo e Londa per il versante toscano. Nel Parco sono presenti circa 600 Km di rete sentieristica percorribile a piedi, in mountain bike, oppure a cavallo. Oltre ai classici percorsi trekking più impegnativi, sono presenti anche 9 Sentieri Natura, brevi itinerari situati in zone facilmente accessibili a tutti.
Dopo alcune scarpinate in buona compagnia sui sentieri delle Foreste Casentinesi, ho deciso di pubblicare una selezione delle immagini paesaggistiche e non dei vari percorsi trekking che ho affrontato. Spero in futuro di ampliare la pubblicazione con nuovi itinerari ed immagini inerenti a questi splendidi e meravigliosi luoghi.



























Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi

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Sentiero natura di Camaldoli
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Località Camaldoli - Il gigante del bosco il "castagno Miraglia"

Imponenti sono le sue dimensioni, l'altezza supera i 20 m ed il diametro alla base è di oltre 4,2m. Non ben identificabile è invece l'età poiché l'analisi del diametro e dell'altezza della pianta stabilirebbe circa 500 anni. Oltre un secolo fa il Registro storico della foresta attribuiva alla pianta circa 200 anni, quindi ad oggi risulterebbero complessivamente 300 anni.
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Sentiero natura dell' Acquacheta - Il torrente
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Il sentiero parte da San Benedetto in Alpe e seguendo il corso del torrente raggiunge la cascata dell'Acquacheta. Proseguendo e attraversato il torrente a poca distanza si arriva alla Piana dei Romiti. La valle dell'Acquacheta è dominata dal bosco ma lungo il percorso si può trovare una delle poche radure, occupate ora dagli arbusti, derivate da pascoli. Elemento fondamentale dell'escursione è il torrente il quale è popolato da molti pesci, adattati a vivere in ambienti con elevata turbolenza e dinamismo; tra questi troviamo la Trota di torrente o Trota Salmonata . Il percorso, molto bello, è quasi sempre nel sottobosco e termina una volta raggiunti la cascata. Lo spettacolo che ci troviamo di fronte è veramente fantastico, specialmente in alcuni mesi dell'anno.






Sentiero natura dell' Acquacheta - Cascatella lungo il torrente
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Sentiero natura dell' Acquacheta - La vegetazione submontana
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Sentiero natura dell' Acquacheta - Albero nella Piana dei Romiti
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Sentiero natura dell' Acquacheta - La piana dei Romiti
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Sentiero natura dell' Acquacheta - La cascata piccola nel mese di novembre
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Sentiero natura dell' Acquacheta - La cascata piccola nel mese di maggio
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Sentiero natura dell' Acquacheta - La cascata grande nel mese di maggio
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Come accennato, sono stato sul sentiero dell'acquacheta lo scorso mese di novembre, splendido l'ambiente autunnale, i colori caldi delle foglie che ricoprono completamente i sentieri e molte sulle rocce e sulle pozze formate dal torrente, tutto molto bello ed estremamente rilassante. Naturalmente il torrente e la cascata grande, vista la stagione, non aveva una grande quantità di acqua. Sono ritornato in primavera nel mese maggio, devo dire che la quantità di acqua è impressionante, ed il rumore della cascata grande si sente da molto lontano. L'ambiente si è completamente trasformato, il verde in questo periodo dell'anno è di una lucentezza incredibile, lungo il torrente troviamo tantissime cascatelle tutte spettacolari e ricche di acqua immerse nel verde dei boschi.
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Sentiero CAI 409 dalla Piana dei Romiti, sale ai prati di Monte Andreaccio (m.989)
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Sentiero natura dell' Acquacheta
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Percorso di Ridracoli - La diga
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L'escursione, di difficoltà media, è una classica delle Foreste Casentinesi, fiancheggia per un buon tratto l'invaso di Ridracoli, molto bello da vedere quando è colmo, uno spettacolo veramente maestoso. Si inizia l'escursione dal parcheggio alto della diga, si imbocca il crinalino che brevemente porta ai resti delle vecchie case del Castello e alla Cà Garfagnana (508m), si segue il sentiero segnato CAI n°231. Queste le località che si attraversano lungo il percorso: le Caselle, Cà i Tagli, Cà Farniole di sotto, Cà Farniole di sopra, quest'ultima molto bella e completamente ristrutturata, a seguire Campo dei peri, giunti alla croce (1030m) si prende il sentiero segnato 235, Pratalino e si raggiunge il Rifugio Ca' di Sopra. Si prosegue percorrendo il sentiero panoramico lato ovest fino all'attraversamento della diga, molto suggestiva e spettacolare, si attraversa il tunnel e seguendo la strada a tornanti si scende e si ritorna al parcheggio.






Percorso di Ridracoli - Luci sui crinali
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Percordo di Ridracoli - Campo dei Peri
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Percordo di Ridracoli - Cà di Sopra
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Percordo di Ridracoli - Bacino di Ridracoli
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Verso San Paolo in Alpe - Crinale sopra il bacino Ridracoli
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Escursione ad anello di difficoltà media. Si parte dal paese Ridracoli (418 m.) e si valica il Bidente attraversando il bel ponte ottocentesco. Si percorre, quindi, la mulattiera che costeggia il fiume fino al museo dell'acqua "IDRO", dietro a questo si prende il sentiero che ci conduce al cancello del consorzio acque. Si percorrono due tornanti sulla strada asfaltata poi si prende il sentiero sulla destra che sale immerso nel bosco. Inizia il primo e difficile tratto di salita ripida per raggiungere il crinale della vacca e giunti in cima, prima di prendere la strada verso il crinale, si può ammirare l'invaso di Ridracoli, una vista fantastica, probabilmente uno dei punti panoramici più belli delle Foreste Casentinesi. Dopo una breve pausa fotografica, si prosegue per un brevissimo tratto, si sale ancora fino a raggiungere una radura ed un bivio. Il sentiero è indicato male e poco visibile, quindi bisogna fare attenzione. Si sale ancora lungo il crinale e lo si percorre per un buon lungo tratto alla fine del quale si raggiunge la pista della forestale. Si svolta a destra lungo la pista e poco dopo si arriva a San Paolo in Alpe. Chi non ha mai visto questo altopiano difficilmente può immaginare la bellezza di questo pianoro erboso sospeso in mezzo ai monti. Si possono vedere i resti di un antico insediamento rurale abbandonato il quale è stato teatro di cruenti scontri durante la seconda Guerra Mondiale. Oltre ad alberi giganteschi di Pioppi nere, ad Ovest della chiesetta troviamo il caratteristico Salice prostrato che sta dietro la casa di S.Paolo. Si scende ora verso Ridracoli, questa volta lungo il sentiero 233 per raggiunge il cancello del consorzio delle acque.






Verso San Paolo in Alpe - Vallata S.Paolo in Alpe
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Verso San Paolo in Alpe - Cedimenti del terreno S.Paolo in Alpe
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Verso San Paolo in Alpe - Veduta dell'altipiano di s. Paolo in Alpe
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