Quando si hanno escursioni dinamiche fra luci ed ombre che non riusciamo a memorizzare sulla nostra reflex, vi consiglio di utilizzare la tecnica della doppia esposizione. Non confondiamola con l'HDR o il TM. Queste ultime sono tecniche invasive che spesso stravolgono l'immagine dando un effetto irreale anche se a volte piacevole.
Si procede misurando l'esposizione delle zone luminose e a seguire delle ombre utilizzando il medesimo diaframma, in questo caso ho impostato un f/14 per avere una buona profondità di campo. Durante gli scatti è obbligatorio che la macchina sia ben salda sul cavalletto, si compone l'inquadratura poi si procede alla sequenza dei due scatti in manuale, ricordandosi di impostare i valori tempo e diaframma riscontrati. Si otterranno due identiche foto una esposta correttamente per le zone delle ombre (in questo caso le rocce) ed una esposta correttamente per le zona delle luci (cielo). Nello scatto alle rocce ho montato su un filtro polarizzatore per avere un tempo ancora più lento e dare quel movimento spumoso al mare, ma anche per eliminate i riflessi dell'acqua sulle rocce e nelle pozze .

Le due immagini sono poi state unite con CS (photoshop) mascherando le zone di uno e dell'altro scatto (zone sovresposte e sottoesposte). Nell'esempio sopra si vede l'immagine esposta correttamente per le rocce, il livello1 (cielo) con la sua maschera DISABILITATA per mostrare la differenza.

Nell'esempio sopra si vede l'immagine esposta correttamente, il livello1 (cielo) con la sua maschera che oscura la zona delle roccie (il nero della maschera non fa passare l'immagine il bianco naturalmente si) è ora ATTIVATO, con questa tecnica si otterrà un'immagine esposta correttamente senza creare strani artefatti.

Possiamo eventualmente utilizzare la doppia esposizione anche su uno scatto singolo. In questo caso da un RAW si cercherà di ricavare due file con esposizioni ottimizzate, una per le luci ed una per le ombre compensando l'esposizione con cameraRaw, in seguiro andranno assemblate come nell'esempio sopra.